OPERE RECENTI - ANNO 2003

Caro amatore d'arte,
prima che tu possa "incontrare" la mia ultimissima produzione, desidero farti partecipe, attraverso una lettera aperta, di un'intuizione che ho avuto recentemente riguardo alla situazione dell'arte contemporanea.
Come tu sai, l'arte, da sempre, ha lo scopo primario di comunicare importanti messaggi.
Per decifrarli e per capirli, occorre attenzione, umiltà, desiderio di conoscenza, sete di bellezza e di spiritualità. Mi riferisco principalmente all'arte visiva figurativa, dove il racconto è frutto dell'assemblaggio di varie immagini e una lettura meditativa è essenziale per la comprensione dei contenuti.
Purtroppo in questa società moderna, votata al consumismo sfrenato ed interessata unicamente al profitto materiale, dove il tempo e la velocità sono fondamentali per il successo ed il soldo è il solo Dio da adorare, l'uomo è travolto da un vortice senza sosta, senza più spazi meditativi da dedicare all'arte, alla cultura e ad ogni altra forma di spiritualità.
Per l'uomo moderno, infatti, dopo una intensa e nevrotica giornata lavorativa, l'unica pausa possibile è quella che si concede davanti alla nota "scatola magica", grazie alla quale a milioni di spettatori vengono propinati gli stessi programmi da misteriosi burattinai, con livelli educativi e culturali facilmente comprensibili. L'arte è sempre più ignorata. Musei e pinacoteche sono deserti. Le sole code di visitatori, allineati come veri robot richiamati da suggestivi messaggi pubblicitari e con l'unico scopo di mostrarsi "aggiornati e moderni", si trovano davanti a qualche esposizione comunole.
I veri amatori d'arte e collezionisti, come mosche bianche, sono ridotti ad uno sparuto gruppo di eccentrici individui, paragonabili a raccoglitori di francobolli o di monete antiche. La passione per l'arte cala, unitamente all'interesse per la vera cultura, mentre prolificano, numerosi, gli pseudoartisti, desiderosi di apparire, creando solo confusione, ed i galleristi senza scrupoli, alla ricerca continua del businnes.
Una società in balia dei mass-media, che viene plagiata da mille messaggi e indirizzata verso determinate direzioni.
La pubblicità, il vero tiranno, che comanda e dirige, colpisce con le varie forme con suggestive immagini, martellanti slogan, che entrano con forza nelle menti, annullando sovente la ragione.
Così l'artista, alle soglie del III Millennio, per poter comunicare e non essere emarginato, deve, a mio parere, con il dovuto distinguo, adottare la tecnica pubblicitaria, mostrare la sintesi del suo messaggio con un'immagine semplice, forte, che colpisca chiunque, anche il più disattento fruitore.
Non attendere o sperare invano che l'uomo si accosti all'arte, ma offrire la stessa arte all'uomo.
Imitare la funzione dello slogan con l'inserimento nel dipinto del titolo stesso, così da renderne più chiaro possibile il contenuto.
Questo è ciò che ho fatto nella mia ultima produzione pittorica, che definirei vera portatrice di messaggi filosofici, perché, secondo me, in una società così fatta e così distratta, questo è l'unico mezzo rimasto per colpire in profondità l'animo degli uomini, anche di quelli maggiormente distratti.
Un cordiale saluto

Luigi Regianini